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Relazione al conto consuntivo 2013

Onorevoli Colleghi ! - Il conto consuntivo relativo all'esercizio 2013 che il Collegio dei Questori sottopone all'Ufficio di Presidenza evidenzia una volta ancora la continuità dell'impegno che la Camera dei deputati sta profondendo nel processo di graduale riduzione della spesa sostenuta dal bilancio dello Stato per il funzionamento dell'Istituzione parlamentare.
Si tratta di un obiettivo cui si è dato sinora seguito attraverso gli interventi sostanziali di riduzione della spesa di funzionamento e il corrispondente taglio della dotazione finanziaria, rappresentati nei bilanci di previsione. Il Collegio dei Questori ritiene per altro che tale indirizzo debba essere tenuto presente anche in sede di accertamento dei risultati della gestione di competenza, a chiusura dunque dell'esercizio trascorso e all'atto della valutazione - di volta in volta - del relativo andamento.
Con particolare riguardo all'esercizio 2013, all'atto della chiusura della relativa gestione il Collegio dei Questori ha ritenuto compatibile con l'equilibrio di bilancio per il triennio 2014-2016, definito dall'Ufficio di Presidenza nella riunione del 21 dicembre scorso, la scelta di restituire al bilancio dello Stato una quota del miglioramento dell'avanzo di amministrazione accertato per l'esercizio 2013, quota pari a 20 milioni di euro. In termini contabili, tale decisione determina, da un lato, un aumento della spesa impegnata nel 2013 (evidenziata al capitolo 220); dall'altro lato, una minore entrata per il bilancio della Camera nel triennio 2014-2016, posto che l'avanzo di amministrazione ne costituisce un mezzo di copertura ordinario - in aggiunta alla dotazione trasferita dal bilancio dello Stato - funzionale a conseguire il pareggio del bilancio medesimo.
La possibilità di procedere alla restituzione in argomento deriva essenzialmente dalla riduzione del livello della spesa di funzionamento registrata negli ultimi esercizi nonché dall'ulteriore riduzione di tale aggregato per il 2014 e dalla sua tendenziale stabilità prevista per il 2015 e il 2016. Il Collegio dei Questori - nell'intento generale di assicurare la compatibilità dei conti per l'intero arco della presente legislatura - opererà comunque un attento monitoraggio dell'equilibrio triennale in corso di esercizio, al fine di verificare, sul versante dell'entrata, il persistere nel tempo delle condizioni che hanno consentito di ridurre sino a tutto il 2016 la dotazione della Camera di 50 milioni di euro rispetto al 2012 (anche alla luce del venir meno, a partire dal 2016, dell'entrata straordinaria derivante dal trasferimento operato in favore del bilancio della Camera da parte del Fondo di solidarietà dei deputati). Sul versante della spesa di funzionamento, ogni ulteriore misura volta a determinarne una riduzione strutturale nel triennio 2014-2016 risulterà ovviamente funzionale a conseguire l'equilibrio in questione nonché, sussistendone i presupposti, a realizzare anche ulteriori forme di contribuzione attiva al risanamento dei conti pubblici.
Dal punto di vista della rappresentazione contabile, la somma da restituire al bilancio dello Stato coincide per larga parte con gli stanziamenti dei Fondi di riserva di parte corrente e in conto capitale iscritti nel bilancio di previsione 2013. Come è noto, tali stanziamenti debbono essere necessariamente iscritti in un bilancio finanziario di previsione, come è quello della Camera dei deputati. Per quest'ultimo, in particolare, è lo stesso Regolamento di amministrazione e contabilità a prevedere l'iscrizione obbligatoria di tali poste di spesa. Tuttavia, la politica di contenimento, razionalizzazione e programmazione della spesa condotta dagli organi di direzione politica nell'anno 2013 ha consentito di limitare il ricorso a tali fondi per importi del tutto trascurabili, lasciando praticamente invariate al termine dell'esercizio le risorse appostate a livello di previsione.
Il conto consuntivo per l'esercizio 2013 che il Collegio sottopone all'Ufficio di Presidenza rappresenta in termini contabili tale assetto, che dà seguito tra l'altro ad uno specifico impegno che il Collegio medesimo aveva assunto al riguardo all'atto dell'approvazione del bilancio di previsione 2014-2016 in Ufficio di Presidenza lo scorso dicembre. In particolare:
   le previsioni definitive dei capitoli 225 e 265, relativi ai Fondi di riserva, sono state ridotte nella misura, rispettivamente, di 13,3 e 2,9 milioni di euro;
   la previsione definitiva del capitolo 105, relativo alle Spese per servizi di personale non dipendente che effettua prestazioni per la Camera dei deputati, è stato ridotto di 4 milioni di euro, in considerazione delle economie straordinarie ivi registrate a seguito della costituzione degli organi della Camera in una fase avanzata dell'esercizio finanziario;
   corrispondentemente, al capitolo 220 («Restituzione di somme») è stata iscritta una spesa di 20 milioni di euro a titolo di restituzione al bilancio dello Stato (evidenziata in apposita voce analitica).

Prima di passare al commento dei dati finanziari, il Collegio dei Questori ritiene opportuno rimarcare due ulteriori aspetti.
In primo luogo, l'andamento decrescente degli aggregati finanziari esposti nel conto consuntivo 2013 rispetto agli stessi aggregati evidenziati nel consuntivo 2012 (impegni e pagamenti complessivi) è pienamente coerente con l'andamento decrescente delle previsioni definitive di spesa, registrate nei bilanci di previsione relativi ai medesimi esercizi. Il raffronto tra dati omogenei evidenza dunque oltre ogni dubbio che la spesa della Camera dei deputati presenta un andamento decrescente, che solo un'analisi basata su raffronti tra dati eterogenei e del tutto irriducibili tra loro può revocare in discussione. La tabella che segue ne costituisce la riprova:

Tabella 1 - Esercizi finanziari 2012 e 2013 - Raffronto tra previsioni definitive di spesa, impegni e pagamenti

2012 2013 Variazione assoluta Variazione Percentuale
Previsioni definitive 1.087.618.354,00 1.054.914.020,00 -32.704.334,00 -3,01
Impegni 1.045.374.003,62 1.032.362.014,97 -13.011.988,65 -1,24
Pagamenti 980.666.372,83 958.440.308,61 -22.226.064,22 -2,27

Per quanto riguarda il dato relativo agli impegni, va precisato che, nella tabella 1, tra le somme impegnate ma non ancora pagate rientrano i 20 milioni di euro di cui il Collegio propone la restituzione all'Erario. Al netto di tale somma, la diminuzione delle somme impegnate sarebbe pari al 3,16 per cento, pienamente in linea con la riduzione del 3,01 per cento delle previsioni di spesa.

In secondo luogo, il Collegio dei Questori desidera evidenziare che, per la prima volta, ai sensi dell'articolo 8, comma 6, del RAC, il conto consuntivo per il 2013 è corredato da una tabella recante l'analisi funzionale della spesa a consuntivo, sulla base delle missioni istituzionali della Camera dei deputati. Poiché la citata disposizione prevede che l'analisi funzionale a consuntivo sia volta a consentire il confronto con i dati riportati nella omologa tabella recante l'analisi funzionale della spesa a preventivo, è stata predisposta un'ulteriore tabella che pone a raffronto, per ciascuna delle citate missioni istituzionali, il totale della relativa previsione di spesa e il totale delle somme impegnate nel corso dell'esercizio.

Ne emerge la conferma del dato - già evidenziato dalla rappresentazione tradizionale della spesa per titoli, categorie e capitoli - secondo cui le somme impegnate rappresentano il 97,8 per cento delle previsioni di spesa. Inoltre, il raffronto evidenzia una sostanziale corrispondenza tra l'incidenza delle singole voci di spesa rispetto al totale indicata in sede di previsione e l'incidenza registrata a consuntivo, a conferma dei buoni risultati forniti dal metodo della programmazione della spesa, conseguiti sia attraverso l'attuazione dei programmi di settore (negli ambiti interessati da tali strumenti gestionali) sia attraverso un'attività di costante monitoraggio della spesa nei restanti ambiti.

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Venendo nello specifico al commento dei dati finanziari dell'esercizio 2013 (espressi per comodità espositiva in milioni di euro), essi evidenziano una previsione di 1.023 milioni di euro di entrate effettive, relative ai titoli I (Entrate derivanti da trasferimenti dello Stato) e II (Entrate integrative), a fronte della quale si registrano accertamenti per 1.027,9 milioni di euro con conseguenti maggiori entrate per 4,9 milioni di euro. Gli incassi, pari a 1.022,7 milioni di euro, hanno determinato residui attivi per 5,2 milioni di euro.

Più in particolare, la categoria I (Entrate da bilancio dello Stato) al capitolo 1 (Dotazione annuale) registra l'integrale incasso della dotazione medesima, prevista in 943,1 milioni di euro, e al capitolo 5 (Altre entrate) evidenzia l'incasso del contributo per il potenziamento e collegamento delle strutture di supporto del Parlamento, pari a 0,4 milioni di euro, previsto dalla legge finanziaria per il 2007, e del contributo di 121 mila euro per il potenziamento delle analisi e documentazione in materia di politica internazionale, di cui alla legge n. 12 del 2009.

Nella categoria II (Entrate patrimoniali) le entrate per interessi attivi superano di 19 mila euro la previsione di 4 milioni di euro.

La categoria III (Alienazione di beni e prestazione di servizi), a fronte di una previsione di 41,2 milioni, registra accertamenti e riscossioni per 41,5 milioni di euro. Le maggiori entrate per 332 mila euro sono da ricondurre quasi integralmente alle entrate per servizi di ristorazione del capitolo 20 (Entrate da servizi resi dall'Amministrazione).

Nella categoria IV (Entrate da ritenute e contributi) gli accertamenti e gli incassi risultano pari a 29,9 milioni di euro, evidenziando maggiori entrate per 1,9 milioni di euro rispetto alla previsione. Le maggiori entrate sono da ricondurre per 1,7 milioni al capitolo 35 (Entrate da ritenute e contributi per il trattamento pensionistico) e per 0,2 milioni di euro al capitolo 30 (Entrate da contributi per il trattamento previdenziale dei deputati).

Le risultanze della categoria V (Entrate compensative) evidenziano un maggior gettito pari a 2,6 milioni di euro, derivante in particolare da trasferimenti a favore del bilancio della Camera da parte di Gruppi parlamentari e da recuperi effettuati a valere sulle somme erogate a titolo di rimborso delle spese per l'esercizio del mandato. In particolare, su una previsione di 6,1 milioni di euro, gli accertamenti ammontano a 8,7 milioni di euro mentre gli incassi, pari a 3,5 milioni di euro, generano residui attivi per 5,2 milioni di euro.

Nel complesso, i residui attivi riferiti agli anni finanziari precedenti ammontanti a 1,5 milioni risultano incassati per 0,4 milioni di euro; conseguentemente, il loro ammontare alla chiusura dell'esercizio 2013 risulta pari a 1,1 milioni di euro.

La spesa effettiva (Titoli I e II), a fronte di stanziamenti pari complessivamente a 1.054,9 milioni di euro, registra impegni per 1.032,3 milioni di euro, pari al 97,86 per cento della previsione e conseguenti economie per 22,5 milioni di euro. I pagamenti, pari a 958,4 milioni di euro, rappresentano il 92,84 per cento delle somme impegnate, con conseguente formazione di residui passivi per 73,9 milioni di euro.

Nel titolo I (Spese correnti) le previsioni, complessivamente iscritte per 1.027,7 milioni di euro, risultano impegnate per 1.008,8 milioni di euro, che rappresentano il 98,15 per cento degli stanziamenti, e pagate per 946,6 milioni di euro, che costituiscono il 93,84 per cento delle somme impegnate; i residui passivi ammontano conseguentemente a 62,1 milioni di euro.

Più in particolare, nella categoria I (Deputati) la previsione di 146,5 milioni di euro registra impegni per 144,5 milioni di euro e conseguenti economie per 1,9 milioni di euro; i pagamenti ammontanti a 143,1 milioni di euro hanno determinato residui passivi per 1,4 milioni di euro.

La categoria II (Deputati cessati dal mandato), su una previsione di 139 milioni di euro, registra impegni per 137,1 milioni di euro e conseguenti economie per 1,8 milioni di euro; i pagamenti effettuati per 120,7 milioni hanno determinato la formazione di residui passivi per 16,3 milioni di euro, quasi interamente riconducibili alle quote di assegni vitalizi e di pensioni sostenuta dal Senato.

Nella categoria III (Personale in servizio) gli impegni, pari a 264,3 milioni di euro su una previsione di 269 milioni di euro, hanno determinato conseguenti economie per 4,6 milioni di euro; i pagamenti, pari a 263,3 milioni danno luogo a poco più di 1 milione di residui.

Nella categoria IV (Personale in quiescenza), su una previsione di 226,9 milioni, risultano impegni e pagamenti per 222,5 milioni di euro, con conseguenti economie per 4,3 milioni di euro.

Nella categoria V (Acquisto di beni e servizi), sulla previsione definitiva di 149,7 milioni di euro, gli impegni assunti per 145,7 milioni di euro costituiscono il 97,36 per cento degli stanziamenti definitivi, con conseguenti economie per 3,9 milioni di euro; le somme impegnate risultano pagate per 125 milioni di euro (85,78 per cento) e comportano la formazione di residui passivi per 20,7 milioni di euro. Peraltro, rispetto agli importi appena riportati, va segnalato che le economie formatesi sul capitolo 105 (Servizi di personale non dipendente) sono state utilizzate per concorrere alla restituzione al bilancio dello Stato, previo l'appostamento delle corrispondenti risorse al capitolo 220 (Restituzioni di somme).

La categoria VI (Trasferimenti), su una previsione di 33,5 milioni di euro, risulta quasi integralmente impegnata; i pagamenti, pari a 33,1 milioni di euro, danno luogo a residui passivi per 0,3 milioni di euro.

Nella categoria VII (Spese non attribuibili) la previsione definitiva di 63 milioni di euro risulta impegnata per 60,8 milioni di euro, con conseguenti economie per 2,1 milioni di euro; i pagamenti, ammontanti a 38,7 milioni di euro, determinano residui passivi per 22,1 milioni di euro, 20 dei quali da ricondurre alla citata restituzione al bilancio dello Stato. Il capitolo 225 (Fondo di riserva per le spese obbligatorie o impreviste di parte corrente), a fronte di una previsione iniziale di 13,355 milioni di euro, registra il prelievo di 13,300 milioni a favore del capitolo 220 (Restituzioni di somme), per consentire il versamento al bilancio dello Stato più volte citato, e di ulteriori 10 mila euro per integrare il capitolo 30 (Contributi previdenziali a carico dell'Amministrazione).

Il comparto delle spese in conto capitale (Titolo II) registra impegni per 23,5 milioni di euro, che costituiscono l'86,81 per cento degli stanziamenti, pari a 27,1 milioni di euro, e conseguenti economie per 3,5 milioni di euro.

Nel dettaglio, la categoria VIII (Beni immobiliari), su una previsione definitiva di 14,1 milioni di euro, è stata impegnata per 12,5 milioni di euro, mentre i pagamenti, ammontanti a 6,7 milioni di euro, danno luogo alla formazione di residui passivi per 5,7 milioni di euro.

La categoria IX (Beni durevoli) registra impegni per 9,6 milioni di euro su una previsione definitiva di 11,4 milioni di euro e conseguenti economie per 1,7 milioni di euro; i pagamenti per 3,8 milioni di euro danno luogo alla formazione di 5,8 milioni di euro di residui passivi.

Nella categoria X (Patrimonio artistico, bibliotecario e archivistico storico), su una previsione di 1,5 milioni di euro sono stati assunti impegni per 1,4 milioni di euro, mentre i pagamenti, ammontanti a 1,2 milioni di euro, generano residui passivi per 0,2 milioni di euro.

La categoria XI (Somme non attribuibili), ricomprendente il solo Fondo di riserva per spese impreviste di parte capitale (capitolo 265), registra l'utilizzo quasi totale del Fondo stesso. I prelievi operati su tale fondo sono stati destinati ad integrare, per 245 mila euro, il capitolo 235, relativo alle spese per fabbricati e impianti (in particolare per il riscatto di attrezzature per i servizi di ristorazione), e, per 2,7 milioni di euro, il capitolo 220 (Restituzione di somme), per realizzare la restituzione dei citati 20 milioni di euro al bilancio dello Stato alla chiusura della gestione dell'esercizio 2013.

La gestione dei residui passivi di formazione degli anni finanziari precedenti, a fronte di una consistenza iniziale, comprensiva delle partite di giro, pari a 107,9 milioni di euro, nel corso dell'esercizio ha registrato pagamenti per 40,3 milioni di euro, evidenziando una percentuale di smaltimento del 37,41 per cento. Alla chiusura dell'esercizio si è proceduto alla consueta verifica dei residui passivi, la cui cancellazione ha prodotto 13,3 milioni di euro di economie, che rappresentano il 12,38 per cento della consistenza iniziale. Per effetto di tali operazioni, i residui passivi riferiti agli anni finanziari precedenti che si rinviano all'esercizio successivo ammontano a 54,2 milioni di euro.

I residui passivi formatisi sulla competenza dell'esercizio in chiusura risultano pari nel complesso a 74,6 milioni di euro, da ricondurre per 62,1 milioni di euro al Titolo I (Spese correnti), per 11,7 milioni di euro al Titolo II (Spese in conto capitale) e per 0,7 milioni di euro al Titolo III (Partite di giro).

L'importo complessivo dei residui passivi (128,8 milioni di euro) registra un incremento rispetto all'anno precedente (107,9 milioni di euro). Si tratta di una crescita da riferire a due fattori cui si è già fatto cenno: per un verso, il pagamento di somme per vitalizi diretti e per il rimborso al Senato della quota di pertinenza della Camera per il pagamento dei vitalizi in carico al Senato, ammontante a 16,3 milioni di euro; per altro verso, alla proposta restituzione di 20 milioni di euro al bilancio dello Stato. Al netto di questi due fattori, l'ammontare complessivo dei residui passivi risulta notevolmente inferiore a quello dell'anno precedente (92,5 milioni di euro, rispetto ai 107,9 già ricordati).

I deputati Questori
Stefano Dambruoso
Paolo Fontanelli
Gregorio Fontana